Aprile 20, 2024
ice-bucket-challenge

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Era partita come una iniziativa di solidarietà ma ormai è diffusa in modo virale, ma cos’è questo video delle secchiate in testa? L’hashtag collegato a questo tipo di video è #IceBucketChallenge, in italiano traducibile come “la sfida del secchiello di ghiaccio”.

Approfondisci Cosa sono gli hashtag e a cosa servono?

Fose non tutti sapranno che nelle ultime settimane, moltissime persone si sono filmate mentre si tirano addosso un secchio di acqua ghiacciata (persino Renzi il capo di governo italiano) ed in seguito pubblicano il video sui svariati social in modo da farlo diffondere nel web.

L’iniziativa è nata in base ad un progetto a scopo benefico che va avanti tramite “nomination”, ossia quando una persona effettua la secchiata dopo deve nominare un’altra o più persone, queste a loro volta sono tenute o a donare almeno cento dollari entro 24 ore alla ALS Association, un’organizzazione statunitense no profit che sostiene la ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica (SLA), una gravissima malattia neurodegenerativa, oppure a filmarsi mentre si getta in testa un secchio pieno di ghiaccio, “nominando” successivamente altre persone che dovranno compiere la stessa scelta.


Da come è però molto evidente, l’Ice Bucket Challenge è ormai diventato un trend, una moda, tanto virale quanto futile, pensando che invece basterebbe semplicemente fare una donazione (sempre se uno credesse alle Associazioni e la Ricerca), dopodichè caricare un video o foto come testimonianza del gesto effettuato.

Esempio tipico di tanti rumors del web è proprio in Italia, dove tutti, persino i ragazzini o gente che non sa nemmeno perchè esiste questa campagna stanno facendo questo video ma i risultati in termini economici sono del tutto scarsi.

Si pensi per esempio che se ogni “impiegato dello stato che siede al governo” effettuasse una semplice donazione di 1000 euro (spiccioli per le loro tasche) si raggiungerebbero tranquillamente più di 500000 euro (senza considerare che lo facciano tutti). Ma in Italia pare proprio che in fondo non si sia raccolto poi così tanto. Infatti secondo gli ultimi numeri diffusi dall’Aisla, la cifra si aggira sui 220 mila euro circa…insomma…”tutto fumo e niente arrosto!” Voi che ne pensate?

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